Quali sono le differenze tra carta monovelo e doppio velo?

Quali sono le differenze tra carta monovelo e doppio velo?

Differenze tra carta monovelo e doppio velo

Non si tratta di una semplice questione relativa al numero di veli presenti nella bobina madre da lavorare o nel prodotto finito: le differenze tra carta monovelo e carta doppio velo corrispondono a caratteristiche, peculiarità e funzioni spesso molto diverse.

L’utilizzo di carta ad alta capacità assorbente è sempre più frequente sia in ambito domestico che negli ambienti di lavoro, poiché questo concetto ricopre diversi aspetti della propria quotidianità: dalla carta asciugatutto al tovagliolo monouso, questi accessori sono ormai dei must della nostra vita di tutti i giorni.

Carta monovelo: realizzazione e caratteristiche

La carta monovelo, come dice esplicitamente il suo nome, è costituita da un solo strato di velina, che subisce una specifica lavorazione prima di diventare prodotto finito.
La pasta di carta è, infatti, la prima forma con la quale essa arriva nelle cartiere e si tratta di un vero e proprio impasto ricco di umidità. Mediante una macchina continua, che svolge tutti i processi senza pause, essa viene stesa per essere sottoposta al procedimento di crespatura e, successivamente all’asciugatura.
Il processo di crespatura, che è quello che ci fa percepire le fibre della carta al tatto come non del tutto lisce e regolari, consente di aumentare la superficie assorbente della stessa, oltre che di intrappolare meglio umidità e sporco.
La crespatura effettuata mentre la pasta di carta è ancora umida, cioè nelle prime fasi di lavorazione, consente ad essa di risultare più efficiente una volta finita: moltissime aziende, infatti, tendono ad effettuarlo al termine della lavorazione, danneggiando la resistenza dell’intero prodotto sul breve e sul lungo termine.
L’asciugatura, mediante macchinari di ultima generazione con tecnologia inverter, è quella fase che fissa la forma della carta in questione, oltre a definirne la resistenza effettiva.
Nelle fasi successive, ad opera della cartotecnica, la carta è pronta per essere tagliata nella misura richiesta dal cliente e, successivamente, confezionata e spedita.
La carta monovelo può anche essere realizzata partendo da quella riciclata, alimentando un mercato attento ai bisogni dell’ambiente.

Carta doppio velo: realizzazione e caratteristiche

Anche per la carta doppio velo, definita anche carta tissue, si parte dalla stessa materia prima affinché sia realizzata; ma subisce una modifica nel processo terminale poiché implica una maggiore quantità di pasta di carta perché sia portata a termine.
Questo prodotto risulta al tatto particolarmente morbido, ma di contro meno resistente del primo e certamente più pesante.
Anche per la carta doppio velo esistono innumerevoli utilizzi nella quotidianità, seppure questa debba essere realizzata da cellulosa pura e dalle fasi della catena del riciclo.

Principali differenze fra carta monovelo e carta doppio velo

Al tatto la carta monovelo risulterà decisamente più ruvida della seconda, poiché subisce una lavorazione più semplice e lineare che le consente di conservare le caratteristiche più vicine all’aspetto naturale; anche alla vista si potrà ben notare come essa sia più grossolana nelle increspature.
La carta doppio velo risulta, invece, più morbida e lineare, quindi è più congeniale per il contatto diretto con la pelle umana.
La capacità di assorbenza è un’altra caratteristica da tenere bene in considerazione: la carta monovelo ha un livello di assorbenza decisamente importante, mentre quella doppio velo perde questa capacità proprio per la sua struttura centrata sulla morbidezza.

Carta monovelo e doppio velo: come vengono commercializzate?

Entrambi i prodotti lasciano la propria fabbrica di produzione in rotoli molto grandi, le cosiddette bobine madri, o jumbo rolls, che raggiungono solo in una fase successiva la cartotecnica che, in base alle esigenze della clientela, elaborerà forme, colori e numeri di fogli da commercializzare.

La cartotecnica si occupa della trasformazione dei semilavorati
in prodotti, del loro confezionamento e della spedizione quando necessaria.
Ogni azienda cliente ha necessità di caratteristiche differenti a seconda dell’utilizzo che questa ne fa al proprio interno: ad esempio, se la carta deve essere usata per la pulizia di macchinari industriali, serviranno dei fogli resistenti e di dimensioni notevoli; mentre se deve essere destinata all’ambiente casalingo, i panni devono essere notevolmente più piccoli e salvaspazio, oltre che efficienti.
È importante ricordare che nella catena di produzione della carta, prima che questa diventi prodotto finito, vi sono diverse fasi in cui le aziende più attente all’ambiente forniscono un contributo importante allo stesso: ad esempio, il trasporto di grandi rotoli come le bobine madri, deve essere fatto con criterio, utilizzando interamente lo spazio sui mezzi a disposizione, in modo che non ci siano eccessive emissioni di benzina o gasolio a fronte di un carico con poca merce. Oppure basti pensare allo sviluppo continuo e praticamente senza fine di tecnologie sempre all’avanguardia, come la macchina continua nominata in precedenza, che permettono che la produzione sia costante in modo da limitare il consumo di energia elettrica, come sarebbe invece in presenza di più macchinari differenti nelle varie fasi.

Oltre alle bobine madri, che sono definite come prodotto semilavorato poiché hanno bisogno di essere sezionate secondo esigenze a causa delle loro notevoli dimensioni, sono diversi i prodotti commercializzabili da Cartindustria Ligure e Cartiera San Giorgio sul mercato:

  • asciugamani di carta piegati a C: disponibili in pura cellulosa o mista cellulosa nella versione a due veli; oppure in pura cellulosa, mista cellulosa, riciclata bianca, naturale o colorata nella versione ad un solo velo;
  • asciugamani di carta interfogliata a V: monovelo in pura cellulosa, mista cellulosa o riciclata; in doppio velo in pura cellulosa o mista cellulosa. Questi prodotti sono fondamentali nei dispenser dei bagni delle aziende, poiché permettono di risparmiare l’energia elettrica implicata dagli asciugamani a corrente.
  • asciugamani di carta interfogliata a Z: doppio velo in pura cellulosa o misto cellulosa; monovelo disponibili anche in carta riciclata. Questi prodotti, oltre ad essere un’ottima alternativa per i dispenser pubblici, trovano un grande utilizzo anche nell’ambiente domestico.
  • asciugamani di carta interfogliati a W: monovelo pura cellulosa, mista cellulosa, riciclata bianca, naturale e colorata e 2 veli in pura cellulosa, mista cellulosa.
  • rotoli asciugatutto: in monovelo in pura cellulosa, misto cellulosa, o riciclata in diverse colorazioni; doppio velo in pura cellulosa o misto cellulosa. Questo tipo di prodotti, fra i più diffusi e famosi per la grande capacità assorbente, viene impiegato sia nell’ambiente casalingo, perché può entrare a contatto con gli alimenti, sia nell’ambiente industriale.
  • carta igienica in foglietti intercalati a V: esclusivamente disponibile in doppio velo, per assicurare la maggiore morbidezza possibile al tatto, poiché si tratta di un prodotto che entra in contatto con la pelle.

Monovelo e doppio velo: quale carta risulta migliore?

La risposta a questo quesito che sorge spontaneo a questo punto è semplice: la carta che risulta migliore tra quella monovelo e quella doppio velo è quella che meglio risponde alle esigenze di colui che acquista.
In parole semplici: in base all’utilizzo che si deve fare della carta, un modello piuttosto che l’altro sarà più performante.
Pensiamo alla carta igienica che abbiamo trattato per ultima nel paragrafo precedente: sapendo che la carta monovelo risulta più grossolana e meno morbida, sarebbe inutile realizzarla con questa, poiché la risposta del cliente finale sarebbe decisamente negativa. Diverso è il discorso quando si decide di affrontare la catena di produzione della stessa carta igienica con la carta doppio velo: la morbidezza al tatto sarà il suo punto di forza dato il contatto con la pelle.
Un rotolone asciugatutto che deve servire per la pulizia di superfici in metallo, invece, non deve essere morbido e, soprattutto, non deve in alcun modo peccare di mancata resistenza, poiché se ne sprecherebbe troppa durante l’igienizzazione dei piani di lavoro: in questo caso anche una carta monovelo può essere sufficiente e, nel lungo periodo, permette di risparmiare sugli acquisti, con un consumo più opportuno.
Occorre, quindi, prestare particolare attenzione alla scelta da farsi relativa alla carta monovelo e a quella a doppio velo, perché, come abbiamo visto insieme, hanno caratteristiche e, di conseguenza, funzioni differenti. Ad ogni tipologia di prodotto serve il materiale giusto, che abbia uno scopo preciso ed una sua utilità tale da coinvolgere la clientela finale, che sarà l’unico giudice dell’intero lavoro svolto.

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